Stephan Filippi è l’enologo di Cantina Bolzano, una delle più importanti realtà vinicole dell’Alto Adige; con i suoi 224 soci e 350 ettari in coltivazione, ci permette di avere un’ampia panoramica sulla situazione vendemmiale di questo particolare 2022.
Filippi definisce quest’anno: «un’annata incredibile! Dopo trenta vendemmie che ho fatto con quest’azienda, posso dire che solo quattro o cinque annate sono paragonabili a questa».
Carenza d’acqua e temperature fuori dalla media, in inverno per il freddo e in estate per il super caldo, sono stati i fattori per creare un’uva bellissima.
«L’acqua ha iniziato a scarseggiare già in inverno – ci racconta Filippi – dove si sono registrate precipitazioni e temperature al di sotto della media. Il freddo, prolungatosi anche nel periodo primaverile ha ritardato l’inizio del germogliamento. Temperature più miti dal mese di maggio, hanno anticipato i successivi stadi fenologici. La fioritura ha coinciso con temperature miti e assenza di piogge garantendo una buona allegagione. Poi è arrivata l’estate, non eravamo certi di come avrebbero reagito le uve».
L’estate 2022 in Alto Adige, infatti, passerà alla storia meteorologica come la seconda più calda da quando, nel 1850, sono iniziate le misurazioni meteorologiche. «Quello che ci ha salvato sono state le forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, tipiche del clima semi-continentale che abbiamo qua».
Anche la disponibilità d’acqua per praticare l’irrigazione è stata una fortuna che altre regioni d’Italia non hanno avuto.
Tutto questo ha portato ad un anticipo nel tempo di maturazione dei grappoli. I 350 ettari di Cantina Bolzano si estendono sui pendii ai piedi delle Dolomiti ad un’altitudine che va dai 200 ai 1000 metri; i vigenti a fondovalle e a bassa quota, hanno anticipato il periodo di maturazione di circa 8-10 giorni, mentre quelli in quota di 16-18 giorni.
Dunque, anche la vendemmia è stata anticipata. Per i bianchi è iniziata ad agosto con le uve di Sauvignon, Pinot Grigio e Chardonnay. Perterminareversofinesettembreconil Gewürztraminer e Moscato Giallo.
Nel contempo è iniziata la vendemmia delle uve rosse, il 10 di settembre. Per primo il Pinot Nero poi il vitigno principe di questa zona, l’uva Schiava. A seguire il Lagrein, con il quale si produce il famoso Taber, vino di punta di Cantina Bolzano, vincitore per 22 volte dei Tre Bicchieri Gambero Rosso. Arrivando alle prime settimane di ottobre si è proceduto alla raccolta del Merlot e del Cabernet Sauvignon. La vendemmia è definitivamente finita la terza settimana di ottobre.
Il risultato sono delle uve belle croccanti, sane che produrranno vini bianchi ben strutturati ma anche leggermente alcolici, vista la maturazione spinta. Da giocarsi bene l’acidità, che sarà tendenzialmente bassa, anche per i vini in alta quota. A beneficiarne saranno i profumi, che si aspettano essere più intensi. Anche per i vini rossi si avrà un bel frutto e struttura, si prospettano vini longevi.
In particolare, si prevede una grande annata per il Santa Maddalena da uve Schiava e per il Taber, poiché le uve di Lagrein godono proprio delle alte temperature. Una chicca sarà anche il Merlot, che anticipa l’Enologo, darà piacevoli sorprese.
«Un’annata potente che darà dei vini altrettanto potenti. Una di quelle che ti permette di dimenticare in cantina qualche bottiglia o qualche barrique, per ritrovare a distanza di anni dei grandi vini». Conclude Stephan Filippi.