Da una selezione delle migliori uve della vigna San Biagio nasce il nuovo blend di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc dell’azienda della famiglia Berlucchi
La “scintilla” che convinse la famiglia Ziliani ad acquistare nel 2003 Tenuta Caccia al Piano scoccò proprio dopo aver visitato il vigneto San Biagio, un meraviglioso cru immerso all’interno di una fitta macchia mediterranea con vista sul mare. Ora, dopo anni di studio, ricerca e approfondite sperimentazioni sul campo, nasce un nuovo Bolgheri Superiore dell’azienda, proveniente da uve Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc allevate esclusivamente a San Biagio, con l’obiettivo di valorizzare le peculiarità di questo vero e proprio grand cru del territorio bolgherese.
“Ci siamo innamorati immediatamente della vigna San Biagio e ne abbiamo subito colto le grandi potenzialità” afferma Paolo Ziliani, insieme ai fratelli Cristina e Arturo, alla guida dell’azienda creata dal padre Franco Ziliani, pioniere della nascita del Metodo Classico in Franciacorta con Guido Berlucchi. “È un vero grand cru di questo territorio e non a caso confina con vigneti che danno origine a vini diventati leggendari, condividendone molte delle caratteristiche che li hanno resi famosi in tutto il mondo”.
Il vigneto San Biagio, il più grande della Tenuta con i suoi 12 ettari di estensione, si trova nella fazione di Castiglioncello a circa 180 metri di altitudine. “Riesce a coniugare insieme diverse caratteristiche che lo rendono unico all’interno del territorio Bolgherese” spiega Ferdinando Dell’Aquila, enologo di Caccia al Piano. “Si trova ad un’altitudine non così consueta nella denominazione, circondato da una fitta vegetazione e costantemente ventilato: tutti aspetti che, insieme alla riflessione solare del mare, fanno sì che le uve abbiano sempre una perfetta salubrità”. Con esposizione a Sud-Est e Ovest, San Biagio è suddiviso in 7 distinte parcelle, ognuna delle quali conferisce sfumature differenti alle uve. “I terreni hanno origine pleistocenica, con una tessitura prevalentemente argillosa e calcarea – continua Ferdinando dell’Aquila –. È un luogo ideale per la coltivazione delle due uve dalle quali nasce il nuovo Bolgheri Superiore, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc”.
La prima annata di Caccia al Piano Bolgheri Superiore DOC a essere commercializzata è la 2018. Caratterizzata da un inverno dinamico che ha registrato temperature sotto lo zero per diversi giorni, è stata poi contraddistinta da una primavera con abbondanti precipitazioni che hanno permesso una conseguente buona riserva idrica. Le perfette condizioni climatiche dei mesi estivi, con temperature nella media e ottime escursioni termiche tra giorno e notte, hanno poi portato l’uva ad una maturazione ottimale.
Il vino nasce da un blend di Cabernet Sauvignon (70%) e Cabernet Franc (30%), allevati con una densità di impianto molto fitta. Le due uve sono vendemmiate manualmente in epoche differenti – a fine settembre il Cabernet Franc, a inizio ottobre il Cabernet Sauvignon – e successivamente vinificate separatamente. Dopo la diraspatura ad acino intero, le uve svolgono la fermentazione alcolica sia in tini di acciaio inox che di rovere a temperatura controllata. La maturazione avviene per un anno in barrique di rovere francese, proveniente dalle foreste certificate di Allier e Tronçais, sia nuove (50%) che di secondo passaggio. Dopo il definitivo blend dei vini, segue un ulteriore anno di riposo sia in botti grandi che barrique e ancora sei mesi di sosta dopo l’imbottigliamento.
“Siamo molto soddisfatti ed emozionati del risultato che abbiamo ottenuto” conclude Francesco Lippini, responsabile marketing di Caccia al Piano. “è stato studiato per diversi anni, vista la complessità dei suoi terreni e microclimi, la vigna San Biagio e ora pensiamo di essere riusciti a restituire nel bicchiere il fascino di questo meraviglioso cru bolgherese. La nascita del Caccia al Piano Bolgheri Superiore si inserisce in un nuovo corso che abbiamo intrapreso all’interno della nostra azienda, che ha portato a molti cambiamenti sia in cantina che all’immagine dei nostri vini”.