Un Pinot Noir – nome omen – ottenuto vinificando separatamente le uve provenienti dalla parte alta delle vigne del Terrazze
Tenuta Mazzolino, il piccolo clos di Borgogna nel cuore dell’Oltrepò, con le sue vigne che si adagiano dolcemente sulle colline di Corvino San Quirico a filo del quarantacinquesimo parallelo che divide il Mediterraneo dall’Europa continentale. Venti gli ettari di vigna che si arrampicano a 360 gradi lungo i ripidi pendii e sono proprio queste importanti pendenze a creare nello stesso appezzamento situazioni microclimatiche molto differenti. “Il lavoro in vigna ci ha insegnato a osservare la natura e quello che ci racconta”, spiega Stefano Malchiodi, enologo della tenuta. “Da queste considerazioni nel 2020 – dopo aver resistito alla tentazione per diversi anni – abbiamo raccolto e vinificato separatamente le uve provenienti dalla parte alta delle vigne del Terrazze”.
Una scelta non casuale. “La differenza è sempre stata evidente”, aggiunge Stefano. “Nella parte alta le vigne rendono meno, la terra è calcareo gessosa fin dalla superficie, l’argilla è stata dilavata dall’erosione. Al contrario nella parte inferiore di questo clos questi ripidi pendii, si ha una maggiore concentrazione di argilla e di conseguenza le vigne risultano più rigogliose e ricche”.
Da questa scelta nasce il Terrazze Alte, fratello minore – solo anagraficamente – del Terrazze. La vinificazione è identica, “mentre l’affinamento del Terrazze Alte richiede qualche mese in più in vasca e viene così imbottigliato dopo la vendemmia successiva”, spiega Stefano. Il risultato? Un vino di colore rubino delicato, ma brillante con leggeri riflessi rosso mattone; al naso risulta intenso, con quegli aromi tipici da pinot nero con sentori di frutta rossa, arancia sanguinella e qualche nota speziata. Il finale è persistente con un ritorno di buccia di arancia sanguinella, e sentori di frutti rossi a polpa acida che anticipano la progressione di un sorso profondo. Al palato è secco agile e regala un tannino equilibrato e vellutato. Le severe vene calcareo-gessose gli donano profondità e dinamicità di sorso.
Elegante e raffinato come solo il Pinot Noir sa essere, ma anche fresco e intenso, figlio di una vigna “difficile” e come tutte le cose che richiedono più tempo e fatica, il Terrazze Alte rivela un carattere unico e deciso. Non propriamente un nuovo vino, ma una nuova espressione dello stesso vino che parla un linguaggio sobrio e garbato, in sintonia con quello che da sempre è il vocabolario enoico della Tenuta.
Questa sua eleganza ben si presta ad abbinamenti gourmandise: con primi piatti e zuppe sia di terra sia di mare, carni bianche e rosse in preparazioni non troppo grasse e pesanti. Non si sottrae neanche ad abbinamenti estivi, con pesci a carne grassa come salmone, tonno o rombo, oppure a formaggi a pasta semi-dura o dura di medio invecchiamento.