85% Paesi produttori di vino a rischio per cambiamento climatico
“Il cambiamento climatico è una realtà che sta stravolgendo le attività agricole quotidiane, ponendo costi economici e sociali enormi che influenzeranno notevolmente le attività vitivinicole. Come ha dimostrato una ricerca internazionale pubblicata dalla National Academy of Sciences, un aumento delle temperature a livello globale di 4°C metterà a rischio fino all’85% dei Paesi produttori di vino nel mondo, con uno spostamento delle produzioni a Nord e un conseguente potenziale sconvolgimento delle dinamiche commerciali come oggi le conosciamo.
In questa sfida, il mondo del vino deve puntare su ricerca e innovazione al fine di trovare nuovi strumenti e processi produttivi che permettano di rispettare e accompagnare al meglio lo sviluppo della natura, e deve farlo lavorando insieme, con un indifferibile e incessante spirito di comunità e collaborazione. In quest’ottica, forum come il G20 sono essenziali, in quanto solo così si potrà generare un effetto concreto su un fenomeno di portata mondiale.
Come Tenuta Sant’Antonio, negli ultimi anni stiamo investendo oltre il 10% del fatturato per efficientare le tecnologie e la logistica, dando vita a vini in armonia con il benessere dell’uomo e dell’ambiente. In questo siamo spinti dalle nuove generazioni, che guardano alla sostenibilità come naturale imperativo e precondizione per la produzione. Grazie a loro riaffermiamo quella responsabilità sociale oggi indispensabile, ricordandoci il ruolo decisivo che le nostre decisioni possono giocare nella costruzione di sistemi di agricoltura resilienti al cambiamento climatico. Solo così possiamo affrontare il futuro e vincere questa sfida” – ha affermato Armando Castagnedi, Titolare di Tenuta Sant’Antonio, a commento del G20 Agricoltura.